Il corso in breve

Il corso di Laurea magistrale in Ingegneria Civile ha come obiettivo specifico la formazione di figure professionali specializzate nel campo della progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione delle strutture civili e delle infrastrutture a servizio della città e del territorio. A tale fine esso fornisce una preparazione approfondita negli ambiti disciplinari centrali e di tradizione consolidata dell'Ingegneria civile.
L'accesso è senza debiti formativi per laureati nella classe L-7; per altre percorsi di laurea triennale occorre aver conseguito numeri di crediti prefissati in 4 gruppi di ambiti disciplinari (per i dettagli si veda il regolamento didattico del corso).
Nell'arco del biennio si perseguono, accanto a quelli propri della classe, due obiettivi formativi distinti e complementari: consolidare nell'allievo una conoscenza ed una visione sufficientemente articolata e approfondita dei settori caratterizzanti l'ingegneria civile grazie ad una solida formazione generalista; focalizzare la specializzazione in un ambito specifico a scelta dello studente. Il corso promuove la capacità di coniugare il bagaglio tecnico-scientifico con gli aspetti economico gestionali, stimolando negli allievi un approccio ingegneristico alla soluzione dei problemi. Cura inoltre lo sviluppo delle cosiddette abilità trasversali, in particolare la capacità di operare scelte in maniera autonoma ma anche di rapportarsi e collaborare all'interno di un gruppo di lavoro.
Data la formazione interdisciplinare e l'ampiezza di tematiche delle quali si occupa l'ingegnere civile, il corso è improntato su un primo anno con attività formative che coinvolgono tutte le principali discipline caratterizzanti, mentre, nel corso del 2° anno, lo studente viene indirizzato in uno dei quattro specifici ambiti dell'ingegneria civile: edile, idraulico, infrastrutturale, strutturale; ovvero può individuare un piano di studi individuale da strutturare scegliendo i corsi all'interno dei 4 curriculum. Ha poi a disposizione un'ampia scelta di insegnamenti all'interno della quale approfondire la propria preparazione. Sono inoltre previsti 6 cfu per attività di laboratorio o di tirocinio presso studi e aziende, per favorire una presa di contatto col mondo del lavoro. La tesi di laurea, alla quale sono destinati 15 crediti formativi, deve rappresentare una sintesi individuale dei contenuti culturali del corso, da cui emerga la capacità di approfondimento ed autonomia raggiunta.
Il corso nell'ultimo triennio ha un numero medio di immatricolazioni di poco inferiore a 80 unità, con abbandoni trascurabili. La durata media degli studi è di poco superiore a tre anni; i laureati sono soddisfatti del corso per l'91.5% (dato 2017). Secondo i dati Alma Laurea gli occupati ad 1 anno, fino ai primi anni della crisi economica superiori all'85%, risentono della congiuntura con un calo nel 2013 al 64%, mentre nel 2016 sono risaliti al 80% contro una media nazionale del 71.4%.
I principali sbocchi occupazionali per i laureati magistrali sono in prima istanza i medesimi dei laureati triennali, ma ad un livello di competenza, specializzazione ed autonomia superiore, che consente loro di affrontare anche tematiche progettuali di notevole impegno e complessità (quali ad esempio la progettazione di opere in zona sismica) precluse ai laureati triennali; a questi se ne aggiungono altri specifici.
Gli sbocchi occupazionali naturali sono nella libera professione; negli studi professionali e nelle società di ingegneria specializzate nei settori edile, strutturale, geotecnico, idraulico, delle infrastrutture; presso imprese di costruzione e manutenzione di opere civili, impianti e infrastrutture civili, opere e sistemi di controllo e di difesa del suolo; negli studi professionali e società di progettazione di opere, impianti e infrastrutture; negli enti pubblici con responsabilità di progettazione, pianificazione, gestione e controllo di sistemi urbani e territoriali; nelle aziende, enti, consorzi ed agenzie di gestione e controllo di reti tecnologiche, dei sistemi urbani, della difesa del suolo; gli uffici tecnici di enti pubblici e privati (comunali, provinciali, ecc.).
Gli ambiti professionali sono quelli della progettazione strutturale e infrastrutturale avanzata, con caratteristiche innovative o complesse sia rispetto alle metodologie di modellazione e calcolo sia rispetto ai materiali impiegati; della gestione e ottimizzazione di sistemi complessi di carattere infrastrutturale (reti tecnologiche, reti di trasporto, infrastrutture idrauliche) a servizio del territorio o della città; della progettazione edilizia anche eco-compatibile; della consulenza professionale specialistica.